Il 2020 è sicuramente iniziato con brutte novità per chi fa impresa.

La nuova Legge di Bilancio (n. 160 del 27/12/2019) entrata in vigore a inizio anno presenta infatti importanti variazioni relative agli incentivi fiscali previsti dal piano nazionale Impresa 4.0.

Variazioni che purtroppo non vanno certo a semplificare il ben oliato ed estremamente funzionale meccanismo del ticket Superammortamento e Iperammortamento che così bene aveva funzionato in questi anni producendo benefici per le imprese, per l’economia e addirittura anche per le casse dello Stato.

Con il Conte bis e con la nuova la nuova Legge di Bilanci, i due ammortamenti ci salutano per lasciare posto al nuovo Credito di Imposta.

Andiamo subito a vedere di cosa si tratta, cosa cambia, come accedere ai benefici e cosa c’è di conveniente.

Cosa cambia per il Super e Iper ammortamento nel 2020?

In generale tutte le misure hanno limiti più bassi rispetto al passato sistema.

Ma vediamole nel dettaglio.

Il superammortamento è sostituito da un credito d’imposta del 6% per l’acquisto di beni strumentali fino a un massimo di 2 milioni di euro. La misura è leggermente meno vantaggiosa rispetto al vecchio superammortamento che valeva il 7,2% dell’investimento e aveva un limite di utilizzo di 2,5 milioni.

Il credito d’imposta per l’acquisizione dei beni 4.0, quello che sostituisce l’iperammortamento, ha invece due soli distinti scaglioni invece dei vecchi tre:

  • il 40% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • il 20% per i beni di valore compreso tra 2,5 e 10 milioni.

È annullato quindi il beneficio per gli investimenti che superavano i 10 milioni di euro arrivando fino a 20 milioni.

Anche le due aliquote per i due scaglioni rimasti sono leggermente inferiori rispetto al valore del vecchio incentivo:

  • L’iper al 270% valeva il 40,8% dell’investimento e passa ora al 40%
  • Per investimenti tra 2,5 e 10 milioni l’aliquota era al 200% ed equivaleva a un vantaggio del 24% sul costo del bene: oggi il vantaggio è passato al 20%.

Per riassumere:

a) L’Iperammortamento per investimenti in beni materiali nuovi strumentali relativi al piano Industria 4.0, viene sostituito da un credito d’imposta del 40% fino ad un costo massimo di 2,5 milioni di euro, del 20% per un costo tra i 2,5 milioni di euro e i 10 milioni di euro. Viene annullato ogni ulteriore beneficio per gli investimenti superiori ai 10 milioni di euro.

b) L’Iperammortamento per investimenti in beni immateriali nuovi strumentali (software e servizi digitali), viene sostituito da un credito d’imposta del 15% fino ad un costo massimo di 700.000 di euro;

c) Il Superammortamento per investimenti in tutte le altre tipologie di beni materiali nuovi strumentali diversi da quelli precedenti, viene sostituito da un credito d’imposta del 6% fino ad un costo massimo di 2 milioni di euro.

Al credito d’imposta possono accedere tutte le imprese residenti nel territorio italiano per gli investimenti tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2020.

Come viene riconosciuto il credito d’imposta?

Il credito spettante viene compensato in quote annuali di pari importo nei cinque anni successivi all’entrata in funzione del bene, mentre si riducono a tre anni per gli investimenti al punto b).

Inoltre, per gli investimenti relativi ai beni materiali e immateriali rispondenti a Industria 4.0 che superano i 300.000 euro di costo unitario, “le  imprese sono  inoltre  tenute  a  produrre  una  perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o  da  un  perito  industriale  iscritti  nei  rispettivi  albi  professionalimentre sotto i 300.000 basta una dichiarazione del legale rappresentante.

Chi si avvale del credito dovrà riportare espressamente su tutta la documentazione relativa ai beni agevolati le disposizioni dei commi 184 a 194 della Legge 160/2019.

Acquisto di un carrello elevatore: quanto si risparmia in pratica

Facciamo subito un esempio per capire meglio quali siano i vantaggi concreti del nuovo credito d’imposta.

Mettiamo che entro la fine del 2020 decidi di acquistare un nuovo carrello Smart e interconnesso, quindi rispondente al piano industria 4.0.

Stabiliamo come prezzo del carrello la cifra fittizia di 50.000 € che ci permette di avere diritto ad un credito d’imposta del 40%.

Quindi:

  • Costo acquisto o locazione finanziaria = 50.000,00€
  • Credito imposta pari a 40%

RISPARMIO REALE: 20.000,00 € in 5 anni è 4.000,00€ all’anno tra il 2021 e il 2025.

In poche parole risparmierai ogni anno per cinque anni 4000,00€ sulle tasse da versare allo Stato: non si tratta più, quindi, di un ammortamento dilazionato relativo solo al bene agevolato, ma di uno “sconto annuale sulle tasse” che la tua azienda deve sostenere.

Conclusione

Anche quest’anno quindi gli incentivi alle imprese hanno subito un considerevole aggiustamento al ribasso.

Rispetto alle maggiorazioni degli anni passati che arrivavano fino a 170% in più del normale ammortamento, il credito d’imposta rappresenta un incentivo meno appetibile, ma mantiene comunque aperta un’ulteriore possibilità alle aziende di godere di uno sgravio fiscale.

Come già anticipato, avevamo previsto con anticipo questa manovra e per questo motivo il nostro suggerimento è sempre lo stesso: se devi comprare/sostituire il tuo carrello elevatore, fallo il prima possibile!